Cari Fratellino e Fratellina,
a nome di tutto il genere umano adulto, vi chiedo scusa.
Scusa perché ci indigniamo ma non abbastanza da fare qualcosa.
Scusa perché continuamente emaniamo editti che voi non potete saper applicare e non dovete saper applicare.
Scusa perché vi buttiamo dentro dei quiz a tempo che non vi danno scampo, non vi danno tregua e soprattutto vi offuscano la speranza.
La me adulta
Cari Fratellino e Fratellina,
noi bambini della 5C, siamo atterriti. Abbiamo imparato questa parola due giorni fa in un libro di narrativa che stiamo leggendo a scuola e ci sembra proprio la parola giusta.
Atterriti significa impauriti, anzi no, molto molto impauriti. Cioè, per la precisione significa, terrorizzati. Noi siamo terrorizzati perché quello che vi è successo, vi è successo e basta, così in cinque minuti e non ci sembra che avevate combinato qualcosa di grave. E in cinque minuti siete stati inghiottiti e ingurgitati da tanti mostri perché sempre nel libro di due giorni fa abbiamo imparato che i mostri tante volte sono nascosti dentro a persone e cose che a vederle non sembrano per niente mostruose.
Vi abbiamo portato quello che ci era rimasto nello zaino in questi giorni: con le figurine ci potete abbellire la vostra nuova cameretta anche se è al freddo e poi abbiamo i crackers e i plum cake che sono un po’ schiacciati ma quando hai tanto fame sono squisiti.
Ah, il libro di due giorni fa era Il Diario di Anna Frank.
La me bambina + i compagni
Valentina Antinori
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