Schede Spettacoli

CANTO ALLA ROVESCIA Concerto – conferenza

“La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”
Concerto – conferenza sulla musica di tradizione orale dell’Appennino centro-meridionale.

Primo appuntamento del progetto “AMArte”- l’arte che fa bene al cuore, “Canto alla rovescia” è un immersione in sonorità antiche e attuali al tempo stesso, ricercate e reinterpretate da una meticolosa ricerca sul campo e in archivio realizzata dallo stesso Massimiliano Di Carlo, che con la sua voce, senza amplificazioni e con strumenti autoscostruiti o ritrovati nelle case dei suonatori, farà ri-suonare il repertorio di tradizione orale dell’Italia centro meridionale. Oltre ai suoni ci saranno storie, aneddoti, riferimenti al fenomeno dei suoni armonici, alla relazione tra suono e terapia e la visione di rari documenti video di archivio.

La parte finale del concerto diventerà una rievocazione di una festa di ballo in casa, in cui ci sarà modo di far passare direttamente dal corpo in movimento i suoni di questa cultura. Gli strumenti che si ascolteranno durante il concerto sono : tamburi a cornice, scacciapensieri, organetto, flauti armonici, flauti doppi, e la voce strumento per eccelenza di cui verranno mostrati
aspetti poco convenzionali e molto affascinanti.

25 GENNAIO 2020- h:21.15
ESPACE ART ESSENTIEL / Via Madonna della Pietà, 80
CONCERTO A OFFERTA MINIMA (5 EURO)
Posti limitati- prenotazione obbligatoria al 389.18.94.416.

Chi è Massimiliano Di Carlo
Musicista, ricercatore.
Conclude gli studi musicali classici nel 2005 diplomandosi in tromba al Conservatorio “N.Piccinni” di Bari, iniziando poi un’ attività negli ambiti orchestrali, lirico-sinfonici e cameristici terminata nel 2014. Ha avuto la possibilità di suonare sotto la direzione di importanti direttori quali M° Riccardo Muti, M° Kurt Masur (Orchestra «L. Cherubuni») e molti altri.
Nel 2010 inizia una ricerca autonoma sulla voce, avviando in particolare uno studio approfondito sul canto difonico, affiancato dal supporto di conoscenze musicali ed etnomusicologiche del M° Tran
Quang Hai (centro nazionale di ricerca di Parigi).
Nel 2012 parallelamente all’attività artistica svolta in ambito classico nasce, assieme al pianista e sound-designer Stefan Roslmair, il duo elettroacustico A Dark dress con il quale inizia una ricerca e
un’attività concertistica basata l’improvvisazione e la composizione estemporanea; tale percorso si è concretizzato e concluso nel 2015 con esecuzioni pubbliche in festival internazionali (Teatro Carlo
felice-Genova e «Punkt festival»-Wroclaw-Polonia) con un forte interesse da parte dei critici G.Montano, G. Festinese e delle rispettive riviste musicali “Jazzconvention” e “Musica Jazz Italia”.
Dall’ incontro e collaborazione con Pierluigi Virelli e il gruppo musicale Cantunera avvenuto a Berlino nel 2013, inizia lo studio della musica tradizionale e la ricerca svolta sul campo a contatto con il mondo agro-pastorale dell’Italia centro-meridionale;
Oggi, nel 2016 tale ricerca è concentrata nell’area geografica tra Ascoli Piceno, Teramo ed Amatrice,
si basa sulla frequentazione quotidiana degli anziani del luogo, portatori della conoscenza del repertorio, la consultazione degli archivi e il continuo confronto con gli etnomusicologi.

Negli ultimi anni si é esibito in festival internazionali con artisti quali, Amelia Cuni, Werner Durand, Tran Quang Hai, Veronika Otto, Ganesh Anandan, Pierluigi Virelli, Stefan Roslmair, Filomena
Campus. Attualmente insegna regolarmente tecniche vocali e canto difonico presso il Conservatorio «L.D’Annunzio» di Pescara, all’ «UICAP» unione ciechi d’Italia, oltre che saltuariamente in vari centri di divulgazione culturale in Francia, Germania, Polonia e Italia.
Si esibisce con il “Canto all’arovescia” in vari contesti di divulgazione culturale, quali, «Klang Holz» –Berlino, Liceo Internazionale «L. Da Vinci» 2017 – Parigi, «Jazz warriors international 2014» – Londra, Atelier «Matta» – Pescara, Festival di paesologia «La Luna e i calanchi» – Aliano 2016, Masseria «Jesce» con Paolo Rumiz – Altamura, Festival «Arte in centro- mete contemporanee 2016» –
Chieti, Vents de Vilaine 2017 a Pont Rèan

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Un evento di Teatro Sociale è diverso da un qualsiasi evento di teatro professionale o qualsiasi attività artistica o di intrattenimento, essendo al centro di questi percorsi sempre la crescita degli individui coinvolti. Il pubblico stesso del Teatro Sociale è diverso e la relazione con gli attori va indagata ogni volta da capo. Una formazione del pubblico è indispensabile per affrontare questo tema: come si guarda uno spettacolo di Teatro Sociale?

Noi proponiamo qui una rapidissima guida:

Distinguere cosa ho provato io, cosa è successo sul palco e in platea.

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SUL PALCO: come ti è sembrata la storia, come sono stati gli attori (consapevoli, inconsapevoli, divertiti, indifferenti, pienamente coinvolti, felici), come era la messa in scena.

IN PLATEA: Come ha risposto il pubblico (numeroso, poca gente, annoiato, divertito, indisciplinato, rumoroso, attento, indifferente, sentiva il valore).

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