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LO SGUARDO INNAMORATO – TESPI 30 GENNAIO @TEATRO PERGOLESI ORE 18:00

Mercoledì 30 Gennaio @Sala Espositiva del Teatro G.B. Pergolesi verrà inaugurata la mostra fotografica di Letizia Morini, “Lo sguardo innamorato”.

Pesarese di 27 anni, insegnante in una scuola d’infanzia affetta da sindrome di Down, tramite i suoi scatti “mette a nudo la sostanza delle cose“.

LO SGUARDO INNAMORATO

Quello che colpisce nell’arte di Letizia Morini è l’assoluto valore dato all’istante. Istante di cui il suo sguardo innamorato ha colto qualcosa che ha un valore infinito, quasi sacro verrebbe da dire. Qualcosa che noi riusciamo a vedere solo raramente. E che abbiamo assoluta necessità di conoscere. Per questo il suo sguardo la costringe a farsi testimone.
Prima che quell’istante fugga inesorabilmente, quel prolungamento del suo sguardo che è l’amata macchina fotografica si preoccupa di trattenerlo, di – direbbe Montale – ‘infinitarlo’.
E, nell’istante, tutta la sua cura e la sua attenzione va a tutto ciò che è piccolo, apparentemente insignificante, quello che noi, troppo impegnati a vivere di corsa le nostre “furibonde giornate senza atti d’amore” (Fabrizio De André), non avremmo degnato neppure di uno sguardo. Lei invece ci costringe a fermarci, a ‘cambiare tempo’, usa la sua macchina come uno strumento capace di potenziare la realtà, di ‘rivelarla’.
Fotografia sapiente la sua: gli scatti non sono mai improvvisati ma frutto di una passione tenace per ‘la cosa’. Quella che sembrava un’improvvisa passione destinata fatalmente a spegnersi, col passare degli anni sta rivelando invece per ciò che è: la passione di una vita, una vocazione. Passione che si fa contagio, che per osmosi passa negli occhi di chi guarda, ferendolo al cuore.
Così tutto diventa grande, assoluto: una scatola di sardine diventa un paesaggio lunare, un insignificante blocchetto di cemento diviene una sorta di piramide azteca, un disarmante foglio di carta si fa metafora della nostra fragilità, increspata di inquietudini.
Tutto, davvero; tutti i sentimenti possibili della tavolozza umana: la dolcezza struggente che trasudano i suoi ritratti di bambini, la ferocia di un muso o di corpi d’animale squartati, lo sguardo sognante verso il cielo o per i fiori.
Tutto – pensa Letizia – nasconde un segreto, tutto può rivelare qualcosa. La fotografia rappresenta questa possibilità:

“Vedi, in questi silenzi in cui le cose

s’abbandonano e sembrano vicine

a tradire il loro ultimo segreto,

talora ci si aspetta

di scoprire uno sbaglio di Natura,

il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,

il filo da disbrogliare che finalmente ci metta

nel mezzo di una verità”

(Eugenio Montale, “I limoni”)

Le foto di Letizia sono semplicemente belle, di quella bellezza speciale e misteriosa, che infiamma il cuore. Letizia è speciale perché ama molto ed è molto amata. È questa è una possibilità per ciascuno di noi. Accostarci alla sua arte non ci serve per dire che lei è ‘normale’ come noi, ma che noi se lo vogliamo possiamo essere speciali come lei.
Perché le sue foto pongono però una condizione a chi voglia davvero incontrarle: l’abbandono. Vuole prenderci per mano e farci scoprire che tutto può essere per noi, per sempre.
Lo sguardo innamorato (sulla realtà) non è solo il titolo di questa mostra. È anche quello stato di felicità a cui siamo chiamati, destinati. Perché la nostra esistenza non si riduca – come scriveva Tondelli – a “un pauroso vagare per sentieri che non conosciamo”.

                                                                                       Gilberto Santini

 

Mercoledì 30 Gennaio @Sala Espositiva del Teatro G.B. Pergolesi – ingresso gratuito